Silvana Martignoni

Ex libris in armonia con la poesia della natura

 

Silvana Martignoni si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano, con tesi finale su William Blake, pittore e incisore “visionario”. In seguito ha approfondito lo studio delle tecniche incisorie ad Urbino.

I suoi maestri sono stati Pietro Diana e Carlo Ceci.

L’intenzione dell’artista è stata chiara fino dall’inizio, utilizzando il proprio entusiasmo per tutto ciò che è vegetazione lussureggiante e la propria sensibilità nel saper cogliere la varietà delle forme naturali, ha configurato un linguaggio formale ed espressivo, non banalmente descrittivo, ma bensì ricco di connotazioni simboliche, oltre il figurativo. Un linguaggio personale apprezzato presto anche oltre i nostri confini, come dimostra l’assegnazione nell’agosto 1983, con il disegno Cielo di Bosco, del primo premio assoluto nella XXII edizione del Premio Internazionale Joan Mirò presso la Fundaciò Joan Mirò di Barcellona, dedicato al disegno, base di partenza di ogni operatore delle arti visive che può condurre a differenti personali elaborazioni. Lo scopo del Premio della Fondazione Mirò era proprio questo: “Recuperare e rivalorizzare una tecnica artistica considerata marginale”.

L’aggettivo “assoluto” è veramente qualificante del Premio (come lo è la sede in cui è stato assegnato); ed è al disopra delle graduatorie di settore, come dimostra la sua consistenza: una litografia di grandi dimensioni di Mirò e un medaglione d’argento massiccio, multiplo inciso su disegno dello stesso grande artista (1893 – 1983).

Negli ultimi anni, inoltre, le grafiche libere sono state più volte ben valutate nelle mostre dell’artista in Francia, cito solo la partecipazione ad invito alla Triennale di Chamalières del 2014.

Martignoni è sempre stata, e lo è tuttora, una brava disegnatrice e pittrice; in questa sede mi limito all’analisi della sua arte incisoria calcografica che è stata essenzialmente di libera invenzione e di grande formato fino a meno di due anni fa. Da tale momento si è dedicata anche alla produzione di ex libris, eseguiti in particolare con le tecniche dirette (maniera nera e puntasecca) ma anche con accostamenti di acquaforte e ceramolle. La particolare duttilità delle differenti modalità di stampa calcografica conferisce uno spessore straordinario ai piccoli e preziosi foglietti dedicati.

Resta comunque da dire che Silvana ha un’autentica passione per la maniera nera (ottenuta solo direttamente con granitura della lastra a berceau) che ben si addice al suo stile incisorio, sottile e allo stesso tempo forte e deciso, arricchito di valori tonali d’effetto pittorico.

Dalla primavera del 2013 l’artista si è riavvicinata al mondo degli ex libris, dopo l’unico approccio del 1988 per il Concorso exlibristico Città di Pescara – D’Annunzio 1988, bandito per ricordare il 50° anniversario della morte del vate abruzzese. Le coup de foudre di questo riavvicinamento avvenne in occasione della mostra Grafica d’Arte ed Ex libris, XI Biennale di Casale Monferrato, una delle poche mostre (con relativo catalogo), che da più di vent’anni dà agli ex libris valori artistici pari a quelli della grafica d’arte; operazione comune a quella de L’ARTE E IL TORCHIO di Cremona,iniziata nel 2003, e che proseguirà nel 2015 con un catalogo unico per le due mostre biennali internazionali ad invito di libera grafica a Cremona e di grafica dedicata exlibristica a Soncino (CR).

Ha fatto bene Silvana a riavvicinarsi (dopo tanto tempo) agli ex libris perché ha le capacità tecniche e culturali di saper interpretare con assoluta libertà e arte i desiderata culturali del committente exlibrista che, se buon bibliofilo (come tutti gli exlibristi dovrebbero essere), vede negli ex libris, oltre ad una dichiarazione di proprietà, l’esegesi illustrata del libro di cui è collezionista , oltre che proprietario, sia privato cittadino, sia ente pubblico.

Di questo è un chiaro esempio l’ex libris creato per il concorso del 1988 (Fig. 1) dedicato al Poema Paradisiaco di Gabriele D’Annunzio, e precisamente alla poesia La Statua: “Una statua, memore d’assenti / numi, grandeggia fra i cipressi insigni”. L’aggettivo paradisiaco del poema non è qualitativo del regno dei beati d’oltretomba di tante religioni, ma è riferito alla traduzione laica del latino Paradisus: giardino, parco, paradiso. Fiori piante, giardini e boschi sono temi sempre presenti nella ricerca della nostra artista in ogni campo delle arti visive.

L’ingresso nel mondo exlibristico è stato subito ben valutato dalle giurie dei concorsi internazionali promossi in Italia e all’estero, e dalle committenze dei collezionisti, come si evince dai premi assegnati negli ultimi due anni. Nel 2013: Bronze Prize in “Ju Qi Cup” The 1st International Prints & Exlibris EXPO 203 Shanghai, Cina; nel 2014 : terzo premio con menzione di onore al 7° concorso internazionale Ex Libris Biblioteca Bodio Lomnago (VA), Italia; ed ancora nel 2014– Premiata Excellent Exlibris in “The 3rd Guangzhou International Exlibris and Mini print Biennial 2014”, Cina.